sabato 11 gennaio 2014

L’arte di Salvatore Sardisco

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Ci sono uomini che nascono con doti uniche e capaci di  restituirci, con la loro arte, sensazioni, emozioni, impulsi primordiali, ma anche riflessioni e pensieri, inducendoci insieme alla tristezza, al sorriso, all’estasi…. Così è per quell’autentico pittore che risponde al nome, al momento  volutamente sconosciuto, di Salvatore Sardisco: un genio di quell’arte antichissima, nata nella Preistoria con l’uomo primitivo intelligente che, servendosi di umili strumenti, incideva linee più o meno continue tali da definire dapprima un disegno e poi, eventualmente colorandolo con pigmenti naturali, da creare un dipinto. Il percorso Linea Disegno Pittura rappresenta una regola immodificabile alla quale sempre Sardisco si attiene esaltando, come nelle Grotte di Altamira in Spagna o in Giotto da Bondone, la Linea, la madre di tutte le opere . Da qui la specificità e grandezza della sua arte che, avvalendosi di una capacità tecnica espressiva del tutto naturale e straordinaria, scandaglia e rappresenta, con e nei “dipinti”, i moti profondi dell’anima, l’angoscia, la rabbia, la passione, la disperazione, la violenza, ma anche la luce della vita e l’immensità del cosmo, accompagnati sempre da curiosità, fantasia, estetica, cuore ed intelletto. Se ne avvide lo stesso Annigoni, che  incontra casualmente Salvatore appena tredicenne e, come il Cimabue con Giotto, si compiace dei suoi lavori e intende portalo alla sua “bottega” . Ma Annigoni muore e il giovane artista ritorna  ad un’attività tanto intensa quanto silenziosa, dalla quale nascono miracolosamente opere senza tempo, che ci conducono nel mistero dell’io e del cosmo con semplicità e potenza. come solo i grandi artisti sanno fare, “purificando” e rendendo  “universale”  la pulsione di una vita travagliata e sofferta, ma anche aperta alla luce e alla speranza. Adesso, finalmente, questo “scrigno” contenente la sua attività creativa, rappresentativa del Linearismo estetico al più alto livello, si disvelerà pubblicamente  con una mostra che ci sorprenderà e stupirà: un vero e proprio evento culturale all’interno del ciclo di iniziative promosso dall’Assessorato alla Cultura con la Biblioteca Comunale.
 L’inaugurazione è per sabato 11 gennaio alle 17 presso la Sala espositiva del S. Carlo, presenti il Sindaco Rinaldo Vanni e l’Assessore Barbara Dalla Salda: un’ occasione da non perdere per il grande pubblico ed in particolare per i cultori e appassionati dell’arte, ricordando altresì che la mostra si prolungherà sino al 26 dello stesso mese con orario di apertura 9,00-12,30/16,00-19,00 domenica e lunedì e 16,00-19,00 dal martedì al venerdì.



Nasce nel 1959. Famiglia e istruzione modeste, come    modeste, nel periodo adolescenziale, sono la conoscenza dell’arte e della sua storia. Ma anima di bimbo ricchissima di sogni, contrasti, passioni già maturi e con una predisposizione naturale alla pittura. Vive in collegio dai 5 ai 10 anni soffrendo come un recluso e scoprendo precocemente nell’arte la forza di “demonizzare” la ghettizzazione della propria infanzia, raffigurando non oggetti e soggetti esterni , ma i dolori e la rabbia dell’anima. Il senso profondo e magicamente inquietante del suo percorso artistico è così già tracciato!
Uscito dal collegio, Salvatore, che continua a dipingere, incontra casualmente, a tredici anni, Annigoni, che come il Cimabue con Giotto, si compiace dei suoi lavori e intende portalo alla sua “bottega” Ma Annigoni muore e Salvatore ritorna  a combattere la sua “battaglia artistica” realizzando opere, dal 1972 al 1979, misteriose, arcane, piene di sofferta disperazione. Nel 1977, evento decisivo, lascia il pennello, prende una penna biro e crea una serie spettacolare di dipinti non dipinti, essenziali, come la O di Giotto, ma tematici sull’uomo nei suoi continui contrasti esistenziali. Nasce così l’erede del Linearismo e si afferma un Artista nel senso più alto della  parola. La sua vita successiva ci restituisce un uomo che guarda avanti, si costruisce una famiglia, esce dall'ego e ricerca   nell’esoterismo e nell’ignoto delle visioni cosmiche la soluzione alle domande esistenziali di sempre, con opere affascinanti e coinvolgenti. Oggi finalmente questa grande anima e questo grande artista riemerge con tutta la sua opera e si mostra finalmente a noi tutti con una mostra che sorprende e stupisce.