L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE
AL TEATRO YVES MONTAND
Comune di Monsummano Terme
Associazione Teatrale Pistoiese
STAGIONE 2012/2013
DOMENICA 17 MARZO, ORE 21
Valentina Sperlì Roberto Valerio
Antonino Iuorio Nicola Rignanese
L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE
di Carlo Goldoni
con Massimo Grigò
e Federica Bern, Pierluigi Cicchetti,
Roberta Mattei, Peter Weyel
adattamento e regia Roberto Valerio
scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
luci Emiliano Pona
personaggi ed interpreti
Alì Nicola Rignanese
Carluccio Antonino Iuorio
Lucrezia Roberta Mattei
Tognina Valentina Sperlì
Annina Federica Bern
Pasqualino Pierluigi Cicchetti
Il Conte Lasca Roberto Valerio
Maccario Massimo Grigò
Beltrame Peter Weyel
Dopo l’applaudito debutto al Teatro Manzoni di Pistoia ed un inizio di tournée di bel successo, approda al Teatro Montand domenica 17 marzo, alle ore 21, quale ultimo appuntamento del ricco cartellone teatrale, L’Impresario delle Smirne di Goldoni, nel nuovo allestimento a cura dell’Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Valzer srl.
Lo spettacolo vede ricomporsi gran parte del cast del Vantone di
Pasolini, altra produzione di grandissimo successo di qualche anno fa,
targata Associazione Teatrale Pistoiese. In scena, infatti, accanto a
Roberto Valerio, che cura pure la regia e l’adattamento del testo,
Nicola Rignanese, Massimo Grigò e Roberta Mattei.
Con loro Valentina Sperlì (già insieme a Roberto Valerio nell’elegante edizione di Un marito ideale di
Wilde, passato anch’esso con bel successo di pubblico sui palchi della
Toscana), Antonino Iuorio, Federica Bern, Pierluigi Cicchetti e Peter
Weyel; lo spettacolo si avvale della scena di Giorgio Gori, dei costumi
di Lucia Mariani e delle luci di Emiliano Pona.
Lo
spettacolo sarà proposto anche agli studenti delle scuole medie
superiori lunedì 18 marzo al Teatro Montand alle ore 11.15 e Roberto
Valerio terrà anche un incontro con gli studenti all’ITC Forti sabato 23
marzo nell’ambito del Progetto “A scuola di Teatro”.
Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro,
ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per
fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera.
Lavicenda, ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti
pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati,
vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di
riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco
mercante delle Smirne intenzionato a formare una compagnia d’Opera, e
tornare carichi d’oro e di celebrità. Facili prede di mediatori
intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a
loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda
scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle
loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far
carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di
un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto
di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere
delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il
potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro. “È un grande affresco” – spiega Roberto Valerio – “una
cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta:
ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo,
necessario in un “divertissement d’ensemble” che restituisce il
clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che allo stesso tempo offre
l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che
importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società
contemporanea? E che ruolo riveste all’interno di suddetta Arte,
l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di
grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie?
Credo
che per gli artisti di teatro sia doveroso riuscire a costruire
spettacoli che ‘parlino’ al pubblico di oggi, con un linguaggio
assolutamente contemporaneo, così come ho cercato di fare già con il Vantone ed Un marito ideale. Nell’Impresario si
parla di grandi illusioni, di grandi promesse, della precarietà del
lavoro, della mercificazione del corpo che spesso impera nel mondo dello
spettacolo… Togliendo ciò che è più datato, si porta in luce il nucleo
vero del testo, che risalta grazie al linguaggio teatralissimo di
Goldoni. Il suo ritratto dell’ambiente del teatro e degli attori, in
particolare, è ancora straordinariamente attuale, con tutte le sue
contraddizioni e precarietà. Ho cercato di rimanere fedele al testo
originale, pur intervenendo sulla struttura drammaturgica, incastonando
l’uno nell’altro i primi due atti, ‘tradizionale’ presentazione dei
personaggi.
Dal
punto di vista registico, ho immerso il testo in un’ ambientazione anni
Cinquanta con riferimenti vari alla filmografia italiana (ovviamente
Fellini, ma anche Vita da cani di Monicelli, le atmosfere dell’avanspettacolo…) con molte citazioni. In
questa commedia si ride, e molto, ma si riflette anche su temi
importanti. Con tutti gli attori, poi, si è creata davvero una splendida
collaborazione e lo spettacolo è davvero il risultato di un grande
lavoro di gruppo.”
Prevendita da sabato 16 marzo 2013
Biglietteria del Teatro Montand 0572 954474 (orario 16.30/19.30)
Per informazioni: Comune di Monsummano Terme 0572 959236 – 37
La
stagione del Teatro Montand è realizzata grazie al contributo di alcune
importanti realtà del territorio: Polli, Credito Valdinievole Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina, Arredamenti Goti, Gabrielli & Micheli Associat