martedì 2 novembre 2010

" Teatro Yves Montand " - Stagione di Prosa 2010/2011




Comune di Monsummano Terme
Associazione Teatrale Pistoiese

TEATRO YVES MONTAND
MONSUMMANO TERME
STAGIONE DI PROSA
2010/2011



Si rinnova anche per quest’anno la felice collaborazione tra il Comune di Monsummano Terme e l’Associazione Teatrale Pistoiese, con la presentazione della nuova stagione del Teatro Yves Montand.
In programma, da novembre ad aprile, nove appuntamenti di alta qualità, con presenze attoriali di spicco, messi a punto dal direttore artistico ATP, Saverio Barsanti, che fanno del Montand, a tutti gli effetti, il secondo cartellone della provincia.

Si segnala nel programma la particolare attenzione alla letteratura dall’Ottocento ad oggi con ben quattro titoli tratti da opere di importanti scrittori: De Amicis (Il libro cuore), Tomasi di Lampedusa (La sirena), Sciascia (Il giorno della civetta) e Saviano (Santos).

Dopo l’omaggio all’universo teatrale e musicale di Gaber dello scorso anno, con Volare ecco una ‘dedica’ ad un altro protagonista della canzone italiana d’autore, Domenico Modugno, affidata all’estro di un attore versatile come Gennaro Cannavacciuolo (prima regionale toscana)

Accanto alla drammaturgia contemporanea (il testo di Roberto Cavosi) e alla riscoperta del ‘giallo’ (John Boynton Priestley), trova spazio anche il teatro classico, seppur riletto con sensibilità di ‘moderni’, con la nuova produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese, Medea di Euripide, in inaugurazione di stagione, che vede in scena ancora una volta Pamela Villoresi e David Sebasti. Lo spettacolo, dopo il debutto con successo al Festival di Teatro classico di Tindari nel maggio scorso, effettuerà una lunga tournée per approdare in primavera al Carcano di Milano.

Come è ormai nella tradizione del Teatro Montand, il cartellone si caratterizza per la presenza di grandi interpreti della scena come Pamela Villoresi, Annamaria Guarnieri – due autentiche primedonne del nostro teatro – , Paolo Ferrari e Luciano Virgilio.
Presenti anche interpreti di primo piano, come Angela Finocchiaro e Lucia Poli, specialiste del genere ‘brillante’ e visi familiari anche al pubblico televisivo, e non solo, di ieri (Andrea Giordana, Orso Maria Guerrini) e di oggi (Sebastiano Somma, Luca Zingaretti).

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La stagione si apre, sabato 20 novembre, con la Medea di Euripide, prodotta dall’Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Argot di Roma e Teatro dei due Mari, diretta da Maurizio Panici ed affidata ad un affiatato cast di attori: oltre a Pamela Villoresi – che ci offre la sua intensa e sofferta Medea – e David Sebasti (nell’ingrato ruolo del ‘traditore’ Giasone), anche lo stesso Panici, Renato Campese, Silvia Budri Da Maren, Andrea Bacci e Elena Sbardella. Scene e costumi sono firmate dal palermitano Michele Ciacciofera, tra i più interessanti pittori e scenografi contemporanei, le cui opere sono ospitate nelle principali esposizioni d’arte nazionali ed internazionali.
Uno spettacolo di grande fascino che ci introduce nel labirinto psicologico di un personaggio ‘assoluto’ come Medea, prima donna a mettere in discussione i rapporti tra i sessi e a contestare l’esistente, facendosi portatrice di un nuovo pensiero. Ed è proprio attraverso Medea (figura totalmente inedita e significativa) che Euripide pone all'interno delle rappresentazioni tragiche un elemento di assoluta modernità. In Medea l'azione tragica coincide con la sua stessa rovina poiché, mentre punisce il padre dei suoi figli, colpisce con uguale violenza se stessa: pur riconoscendo l'impatto del suo agire, lo persegue con determinazione e lucida consapevolezza.


Narrare il tempo presente non è facile, farlo con la leggerezza sferzante dell’ironia ancor meno: questo accade in Mai più soli (domenica 12 dicembre), nuovo spettacolo di Angela Finocchiaro, sempre diretto da Cristina Pezzoli e tratto, ancora una volta, da testi di una ‘penna’ graffiante ed amara come quella di Stefano Benni.
Accompagnata da Daniele Trambusti, l’attrice racconta storie in cui i protagonisti si comportano come particelle impazzite, vittime della sproporzione tra una società dominata dai nuovi mezzi di comunicazione e la crescente solitudine dell’individuo. Lo spettacolo, con leggerezza e poetico candore, diverte e fa riflettere attraverso favole, invettive, brevi liriche, lucide cronache, in un contesto narrativo che cerca di ritrovare un senso al caos e alle incoerenze del nostro presente.

Lunedì 20 dicembre il palcoscenico del Montand ospita un classico del teatro inglese del '900, Un ispettore in casa Birling di John Boynton Priestley, interpretato, da una coppia di attori molto amati anche dal pubblico: Paolo Ferrari e Andrea Giordana, diretti da Giancarlo Sepe. Nel cast, tra gli altri, anche la giovane e brava attrice, Crescenza Guarnieri. Siamo in Inghilterra nel 1912: la famiglia Birling festeggia il proprio benessere finanziario e il fidanzamento della figlia Sheila con un giovane industriale, quando bussano alla porta: un ispettore di polizia deve porre delle domande al capo famiglia… Una combine che non ha eguali nel teatro del Novecento di cui John Boynton Priestley è un rappresentante esemplare: thriller e dramma borghese. Le ipocrisie dell’alta società che si mischiano al disagio del ceto meno abbiente, che soccombe; le colpe che si materializzano e diventano spauracchi agli occhi della famiglia Birling che prova a scaricare le proprie responsabilità. L’interrogatorio durerà un’intera notte e, non risparmiando niente e nessuno, innescherà una serie di colpi di scena alla Hitchcock.

Gennaro Cannavacciuolo, uno degli ultimi eredi della grande scuola teatrale legata ad Eduardo De Filippo, rende omaggio a Domenico Modugno, ai suoi umori e alle sue passioni con l’emozionante Volare (sabato 15 gennaio). Nella prima parte dello spettacolo l’artista propone le canzoni dialettali e macchiettistiche del grande Mimmo da O cafè a La donna riccia, da La cicoria e U pisci spada, alla più famosa Io mammeta e tu fino ai monologhi teatrali e al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale Tommaso D’Amalfi di Eduardo, eseguito con l’apporto della voce registrata di Pupella Maggio che volle dare il suo contributo proprio a questo spettacolo.


Tratto da un racconto di Roberto Saviano, adattato per il teatro da Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro, è invece Santos (domenica 23 gennaio – in esclusiva per la Toscana), un’istantanea della vita di tanti ragazzi del Sud che si trovano a scegliere tra calcio e delinquenza…
Saviano ha scritto Santos pensando ai ragazzini della sua città che giocano a calcio in strada. Ogni piazza, ogni slargo, ogni angolo per loro diventa un campo improvvisato, uno stadio che ospita i passanti. I ragazzi che giocano nei quartieri più disagiati, nelle periferie che tante volte lo scrittore ha descritto, spesso non guardano al futuro con ottimismo; a volte non pensano nemmeno di averlo un futuro, intrappolati come sono in una terra che ha così poco da offrire. Uno spettacolo emozionante e coinvolgente, interpretato da un agguerrito cast di giovani attori di talento, gli stessi che hanno portato al successo in teatro Gomorra. Qui il gioco è metafora della vita, unica apparente soluzione per tentare di uscire da una vita di miseria morale e materiale. Quattro ragazzini vengono assoldati come vedette della camorra. Il loro compito è quello di giocare a calcetto in una piazza ed avvisare quando arriva la polizia o qualcuno sospetto. La scelta si impone quindi tra il facile guadagno con attività illecite o il distacco netto da tutto e il tentativo di inseguire i propri sogni diventando, magari, come il centravanti argentino Lionel Messi…

Giovedì 3 febbraio ancora un testo tratto da uno tra i romanzi più conosciuti della produzione novecentesca con Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia, di cui si ricorda anche il fortunato adattamento cinematografico del 1968, firmato da Damiani ed interpretato dalla coppia Franco Nero/Claudia Cardinale.
Lo spettacolo, che vede come protagonisti Sebastiano Somma e Orso Maria Guerrini, racconta la storia dell’inchiesta condotta su un efferato omicidio da un capitano dei carabinieri appena arrivato in Sicilia, dalla lontana Parma, all’inizio degli anni sessanta. Il capitano Bellodi è un uomo onesto ed intelligente, pronto ad affrontare qualunque difficoltà, pur di far bene il proprio dovere. Davanti a lui, c’è adesso un cammino lungo, faticoso, irto di ostacoli. In fondo a questo percorso, c’è la verità; ma la verità, spesso, in Sicilia, ha troppe facce… Il regista Fabrizio Catalano propone una Sicilia poco convenzionale, ambientando l’azione in una piccola caserma dei carabinieri, in una cittadina dell’entroterra, in una sorta di situazione concentrata e metafisica, che ci induce a interrogarci sull’attualità che ancora quotidianamente proietta le oscure vicende politiche e criminali dell’isola nel mondo dei media. Una Sicilia di grandi spazi, dove uomini e menti si perdono. Atmosfere che fanno della Sicilia un luogo simbolo, un avamposto in cui l’Europa, l’Africa e l’Oriente s’incontrano, ma il cui orizzonte è ancora tutto da definire.

A Roberto Cavosi, uno tra gli autori contemporanei più affermati della scena italiana, si deve il testo di Antonio e Cleopatra alle corse, lo spettacolo in scena giovedì 17 febbraio (in prima regionale per la Toscana) con la superba interpretazione della coppia Annamaria Guarnieri e Luciano Virgilio, diretti da Andrée Ruth Shammah. Un intreccio surreale di comicità, ironia, crudeltà e tenerezza che dipinge la vita di una coppia di coniugi ‘vittime’ della passione per il gioco. Un marito e una moglie, ai giorni nostri, in una qualsiasi nostra città, lui senza soldi, lei ‘senza sole’, che si chiamano Bambino e Bambina. Lei ha una malattia rara, non può esporsi alla luce. Vivono in uno spazio travestito da sala corse, immersi nel gioco e perdono senza tregua. Lui vincerebbe ma non punta mai. Lei gioca sempre cavalli perdenti. Lui vaga di bar in bar, ruba noccioline e torna ogni volta da lei con storie e immagini della vita di fuori. Ricordano, scherzano, si insultano, ballano, si cercano, si respingono, si fanno domande, non si rispondono. Come in una danza ritmata dalla voce surreale di un commentatore ippico, tenerezza, ironia, crudeltà si intrecciano e sovrappongono alla ricerca di una via di salvezza, per sottrarsi alla minaccia della fine. Una storia tragicomica, insolita e appassionante, accolta molto bene anche dalla critica.


Smessi ‘momentaneamente’ i panni del Commissario Montalbano, per il quarto anno consecutivo Luca Zingaretti porta in tournée lo spettacolo La sirena (in programma mercoledì 9 marzo), che ha personalmente elaborato drammaturgicamente da un ‘piccolo gioiello’ della produzione narrativa di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il racconto Lighea, edito postumo nel 1961 da Feltrinelli.
In un percorso tra la carnalità del Presente e la spiritualità dell’Antichità, trova qui spazio la ricchezza della poesia della terra siciliana su cui sembra palpitare la liquorosa stasi del vivere che connota gran parte dei personaggi e degli uomini. Di grande suggestione le musiche che accompagnano il testo, firmate da Germano Mazzocchetti, autore molto noto di colonne sonore per la tv, il cinema e il teatro.

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la compagnia Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi, sabato 2 aprile, propone, in chiusura di stagione, IL LIBRO CUORE ED ALTRE STORIE (Pedagogia dell’Italia Unita), spettacolo scritto a quattro mani da un’attrice brillante e versatile come Lucia Poli (anche interprete accanto a Massimo Grigò e Francesco Franzosi) e da Angelo Savelli, che firma anche la regia.
Uno spettacolo che vorrebbe divertire, in maniera un po’ impietosa ma anche un po’ affettuosa, alle spalle dell’incredibilmente buono Garrone e dell’incredibilmente cattivo Fanti, dell’eterea Maestrina con la penna rossa e della tisica vecchia maestra, del privilegiato Derossi e dello sfigatissimo muratorino, vittima predestinata a morte prematura così come il figlioletto del facchino e tutti i piccoli eroi degli edificanti racconti patriottici: una sorta di kantoriana classe morta resuscitata dal sorriso smaliziato della modernità. Ma anche l’occasione, citando il regista Savelli, per una riflessione su “come da alcuni decenni la scuola venga sottoposta alle più incredibili vessazioni e sperimentazioni…”
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CAMPAGNA ABBONAMENTI

Conferme abbonamenti
da martedì 2 a lunedì 8 novembre 2010

Vendita nuovi abbonamenti
da lunedì 15 novembre 2010

BIGLIETTERIA
Teatro Yves Montand 0572 954474
(nei giorni della campagna abbonamenti e di prevendita)
- Lunedì dalle 10,30/13 e dalle 16,30 alle 19,30 .
-Dal martedì al sabato 16,30/19,30.
-La domenica dello spettacolo dalle 16,30 alle 19,3
-Nei giorni di spettacolo anche dalle 20,30.

INFORMAZIONI
COMUNE DI MONSUMMANO TERME
tel. 0572 959236 – 959237
www.comune.monsummano-terme.pt.it
e.vigilanti@comune.monsummano-terme.pt.it

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